Direttore Paolo Belardi (2013-2018)

FELIX INCERTITUDO
Da Perugia a Torgiano passando per Shanghai

Saluto del Direttore Paolo Belardi (dal 2013 al 2018)

Credo che il presente dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” sia contrassegnato da una sorta di felix incertitudo che, in qualche modo, è incarnata da un’opera grafica firmata intorno alla metà degli anni settanta da Alessandro Zen (tanto bella quanto poco nota), laddove un’erma bifronte, incerta tra apertura al futuro e nostalgia del passato, è ritratta sullo sfondo di un cielo punteggiato da cumuli-nembi: una metafora meteorologica per cui il tempo può volgere da un lato verso la tempesta, se il passato diventa un freno, e dall’altro verso il sereno, se il passato diventa un volano. Provo a spiegarmi più compiutamente ripartendo dall’analisi delle sfide che attendono l’Accademia nei prossimi anni e che vanno dalla capacità d’integrarsi con le altre istituzioni di alta cultura del capoluogo umbro senza rinunciare all’autonomia identitaria fino alla capacità di gestire gli ingenti flussi studenteschi catalizzati dai paesi emergenti senza rinunciare alla qualità didattica.

Ma il futuro non può inibirci. Perché, per riuscire a governare processi tanto complessi, non dobbiamo fare altro che rispolverare le nostre radici, prendendo coscienza del fatto che, 440 anni fa, i nostri antenati, dopo essere stati vessati dall’ira pontificia per la propria riottosità, hanno rialzato la testa brandendo la spada della cultura ovvero fondando un’Academia del Dissegno volta a potenziare il carattere pragmatico del mestiere appreso in una bottega privata con il carattere dottrinale delle lezioni impartite in un’aula pubblica. Personalmente tendo a diffidare della rigidezza dei programmi precostituiti e tendo ad affidarmi alla flessibilità delle sperimentazioni occasionali. Ciò nonostante credo che, in vista di sfide di tale portata, sarà necessario rinsaldare il nodo borromeo che lega l’Accademia alla dimensione misurata della sua città e alla vocazione culturale della sua regione: obiettivo che vorrei perseguire rafforzando i rapporti umani che legano anche affettivamente oltre che intellettualmente i nostri studenti al nostro corpo docente e ricostruendo un sistema di relazioni che ci consenta di rifuggire qualsiasi rischio d’isolamento snobistico recuperando il nostro tradizionale ruolo trainante.

In tal senso, sarà fondamentale stabilire relazioni sinergiche sia con le qualificatissime strutture espositive sia con le vivacissime associazioni artistiche disseminate nella nostra regione. Ma sarà anche importante aprirci sempre di più al mondo, perché il mondo ha fame della nostra creatività e delle nostre grandi competenze. Così come è nel DNA di un’Accademia che guarda al futuro senza dimenticare il passato. E che è chiamata a formare studenti pronti a spostarsi da Perugia a Torgiano passando per Shanghai.